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LA MANUALITA'

L'aspetto della professionalità del Barista è da considerarsi determinante per la buona resa di estrazione dell'espresso, avendo il supporto di una buona strumentazione e la garanzia del corretto uso e mantenimento dei macchinari.

Alla "manualità" del Barista è abbinabile il concetto di Marketing del locale: un professionista dell'espresso ha padronanza del "metodo corretto" di preparazione ed estrazione del caffè, così come conosce bene la miscela che somministra e non ha esitazione alcuna nel trattare l'argomento con i propri clienti offrendo, al bisogno, informazioni e suggerimenti per la valutazione corretta del suo espresso.

Dal caffè in grani che viene consegnato al Barista dal Torrefattore, fino alla tazzina di espresso che viene servita al banco, vi sono una serie di procedure e gesti che possono influenzare il risultato finale dell'espresso, producendo conseguenze di fidelizzazione o discredito da parte del consumatore.


Verifichiamo insieme le procedure di corretta manualità:
• Il caffè in grani deve essere conservato in un luogo privo di umidità, dove non vi siano saponi, prodotti per l'igiene, deodoranti, spezie e quant'altro emani odori; ciò perché il caffè è igroscopico e assorbe ogni tipo di odore e lo trasferisce solamente quando si degusta l'espresso in tazzina!

• Abbiamo già trattato la questione di corretta e continua manutenzione del macinadosatore e della macchina espresso, e ciò non può essere demandato a eventi occasionali o con periodicità molto lunga: una buona "mano" effettua controlli, pulizia e manutenzione quotidianamente!


Ogni espresso è un'opera d'arte, perciò è necessario che ci si adoperi al meglio:
• sganciare il braccio e battere sul battifondi predisposto nel cassetto portafondi (è bene che il battifondi sia corredato di apposita gomma al fine di non rovinare il braccio o il filtro);

• pulire il filtro dai residui di fondi di caffè con un pennellino o una spazzola a pipa;

• scaricare il gruppo, facendo correre per due secondi l'acqua, in modo da pulirlo dai residui di fondi di caffè attaccati;

• riempire il filtro del braccetto con il caffè macinato, mantenendo la grammatura ideale di 14 g per 2 tazze (braccio da 2) e 7 g per 1 tazza (braccio da 1);

• pressare la polvere leggermente con il pressino (d'acciaio possibilmente), accertandosi che si formi una cialda compatta e uniforme. Il pressino è di due tipologie: per il braccio da 1 con la superficie leggermente abbombata; per il braccio da 2 con la superficie liscia;

• battere il portafiltri con il pressino in modo da poter raccogliere verso il centro la polvere residua non pressata e con una leggera rotazione effettuare una seconda leggera pressione;

• agganciare il braccetto ed erogare l'espresso;

• verificare che l'estrazione sia corretta e nei canoni, altrimenti é consigliabile buttare (o recuperare per altre lavorazioni) un espresso poco convincente, che rischiare di perdere la credibilità da parte del consumatore.


Quando si prepara un cappuccino è doveroso:
• che il primo getto di vapore della lancia scalda latte, venga emesso a vuoto; ciò al fine di estrarre i residui di latte "cotto", che sono stati risucchiati dall'ultima operazione di montatura, per effetto della chiusura della valvola del vapore;

• che si effettui la pulizia della lancia ad ogni montatura del latte, utilizzando un panno o una pelle bagnata, eliminando il latte residuo (cagliato) che, diversamente, influenzerebbe il risultato organolettico del successivo cappuccino. Se abitualmente pulita la lancia non subirebbe il tipico deterioramento da incrostazione che, con il passare del tempo, obbligherebbe all'impiego di disincrostanti per la rimozione o, addirittura, alla sostituzione con una nuova lancia.


Quando necessita acqua calda per la preparazione di infusi:
• è importante non prelevare l'acqua dalla valvola di scarico della caldaia, ma è più igienico utilizzare acqua di rubinetto portandola a temperatura desiderata tramite l'uso della lancia scaldalatte. L'acqua della caldaia infatti è adibita al solo uso di trasferimento termico agli scambiatori che, a loro volta, scaldano l'acqua potabile del circuito di erogazione dei gruppi e producono vapore per le lance;


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